No, il risarcimento presuppone che il danneggiante abbia tenuto un comportamento contrario alla legge, mentre l'indennizzo viene riconosciuto quando, in presenza di un comportamento autorizzato dalla legge che crea dei pregiudizi per i terzi, si ritiene comunque di ricompensare questi ultimi con una somma di denaro per il danno subito.
Cosa deve dimostrare il danneggiato per ottenere il risarcimento?
La situazione è differente a seconda che il danno derivi dalla cattiva o mancata esecuzione di un contratto piuttosto che da un comportamento materiale tenuto dal danneggiante senza che vi fosse alla base un rapporto precedente con il danneggiato.In ogni caso il danneggiato dovrà provare l'esistenza di un danno e la circostanza per la quale esso deriva dal comportamento del danneggiante. Nel caso di danno causato dall'esecuzione non esatta di un contratto il danneggiato potrà anche solo limitarsi ad affermare che il comportamento del danneggiante è stato imprudente e imperito, mentre quest’ultimo dovrà dimostrare di essersi comportato correttamente.
Il danno biologico è qualcosa di differente rispetto al danno non patrimoniale?
No, il danno biologico (o danno alla salute) appartiene alla grande categoria del danno non patrimoniale e si verifica ogni volta che vi è una lesione dell'integrità psicofisica del danneggiato.
Il danno non patrimoniale può essere sempre risarcito?
No, il risarcimento del danno non patrimoniale presuppone che siano stati violati degli interessi della persona umana che trovano un riconoscimento all'interno della Costituzione.
Per ottenere il risarcimento è sempre necessario provare l'entità precisa del danno?
No, se è impossibile dimostrare con precisione l'entità del danno il Giudice potrà quantificarlo secondo principi di equità; in questo caso però è sempre necessario provare l'esistenza del danno.
Chi subisce un danno da un minorenne a chi deve richiedere il risarcimento?
Il risarcimento va richiesto ai genitori del minore o al suo tutore legale; se però il fatto si verifica nel tempo in cui il minore è affidato ad un insegnante o a un maestro d’arte dei danni risponderanno questi ultimi.
Il genitore è sempre esonerato se riesce a dimostrare di non avere potuto impedire il danno causato dal figlio minorenne?
No, se il fatto dimostra che il minore non ha ricevuto un’educazione adeguata al genitore può essere rimproverata una colpa nella sua attività appunto di educatore e dovrà comunque rispondere del danno.
Nel caso in cui un minore affidato all’istituto scolastico procuri danni a se stesso chi risponde del danno?
In questo caso è possibile richiedere il risarcimento al Ministero dell’Istruzione (MIUR); toccherà all’insegnante il compito di dimostrare di avere vigilato adeguatamente sul minore.
Chi subisce un danno da un animale contro a chi deve richiedere il risarcimento?
Il risarcimento del danno causato da un animale va richiesto al proprietario oppure al soggetto che lo aveva in uso nel momento in cui si è verificato il fatto.
Per ottenere il risarcimento del danno causato da un animale occorre dimostrare che il proprietario (o l’utilizzatore) non lo ha custodito correttamente?
No, in caso di danno causato da un animale la responsabilità del proprietario (o dell’utilizzatore) si presume; sarà compito del proprietario (o dell’utilizzatore a seconda delle situazioni) dimostrare che il danno si è verificato per cause eccezionali ed imprevedibili.
Chi risponde del danno causato dagli animali selvatici?
Del danno causato dagli animali selvatici risponde l’Ente pubblico incaricato della gestione del territorio sul quale si trova l’animale; tale Ente è normalmente la Provincia.
Chi ha in uso un animale che causa lesioni a terzi può incorrere in responsabilità penale?
Si, tutte le volte che le lesioni sono dovute a delle omissioni nel controllo e nella gestione dell’animale il soggetto che lo ha in uso può essere chiamato a rispondere del reato di lesioni personali colpose.
Il proprietario di un animale di compagnia può chiedere il risarcimento dei danni “morali” per l’uccisione dell’animale?
Sul punto l’orientamento dei giudici è quello di non riconoscere il risarcimento dei danni non patrimoniali connessi alla perdita del legame affettivo con l’animale; in questo caso sarà comunque possibile chiedere il risarcimento dei danni patrimoniali (valore di mercato dell’animale, se lo possiede, e spese per l’intervento del veterinario).
Chi subisce un danno da una cosa a chi deve richiedere il risarcimento?
Il risarcimento del danno va richiesto tramite una lettera raccomandata al soggetto che è custode della cosa, cioè in primo luogo il proprietario ed in ogni caso il soggetto che ha poteri di fatto e di diritto di controllo sulla stessa.
Per ottenere il risarcimento del danno causato da una cosa occorre dimostrare la negligenza del custode?
No, è sufficiente dimostrare l’esistenza di un danno e provare che questo è una conseguenza della dinamicità propria della cosa; toccherà al danneggiante dimostrare la sussistenza di un caso fortuito cioè di un evento talmente imprevedibile da interrompere il rapporto di causa-effetto tra la cosa e il danno.
Quando la cosa è concessa in locazione (affittata) chi risponde del danno causato dalla stessa: il proprietario o il conduttore?
In questo caso occorre verificare nel dettaglio come si è verificato il fatto: se il danno deriva da una parte della cosa sulla quale il proprietario conserva il diritto e dovere esclusivo di intervenire allora il danno sarà risarcito da quest’ultimo; diversamente toccherà al conduttore provvedere.
Chi subisce un danno a causa dell’attività pericolosa esercitata da altri a chi deve richiedere il risarcimento del danno?
Il risarcimento del danno va richiesto tramite una lettera raccomandata al soggetto che esercita l’attività pericolosa.
Per ottenere il risarcimento del danno che deriva da un’attività pericolosa occorre dimostrare la negligenza di chi esercita l’attività?
No, è sufficiente dimostrare l’esistenza di un danno e provare che questo è una conseguenza dell’attività pericolosa; toccherà al danneggiante dimostrare di avere adottato tutte le misure possibili secondo la migliore tecnica per evitare il danno stesso.
Il danneggiante è esonerato dal risarcimento se prova di avere osservato le regole imposte dalla normativa che disciplina la singola attività pericolosa?
No, al danneggiante non è sufficiente dimostrare di non avere violato alcuna delle norme di legge che prevedono dei particolari accorgimenti o le regole di comune prudenza; il gestore dell’attività pericolosa, infatti, deve provare di avere adottato ogni cura messa a disposizione dalla migliore tecnologia per evitare il danno ai terzi.
Le attività “pericolose” sono esclusivamente quelle definite tali dalle leggi di pubblica sicurezza?
No, si considerano attività pericolose anche quelle attività che sono tali intrinsecamente e a causa dei mezzi che si usano per il loro esercizio.
In caso di incidente stradale tra due veicoli, entrambi immatricolati in Italia, a chi deve richiedere il risarcimento il danneggiato?
Al di fuori dei casi in cui il risarcimento diretto non è ammesso (ad esempio quando uno dei veicoli non è assicurato) il danneggiato deve richiedere il risarcimento alla propria Compagnia assicuratrice.
Il danneggiato deve obbligatoriamente esercitare l'azione diretta nei confronti della propria Compagnia in tutte le ipotesi in cui si applica la disciplina del risarcimento diretto?
No, l'azione diretta è solo una facoltà che si somma all'ordinaria azione contro il responsabile civile del sinistro.
Come va presentata la richiesta di risarcimento del danno?
La richiesta di risarcimento deve essere preferibilmente presentata a mezzo lettera raccomandata, inviandone una alla sede legale della Compagnia che assicura il mezzo del danneggiato.
Il danneggiato può agire immediatamente in giudizio per ottenere il risarcimento del danno?
No, il danneggiato deve attendere il termine previsto per la formulazione di una offerta da parte della Compagnia (termine che è di 90 giorni in presenza di lesioni e di 60 giorni in caso di soli danni alle cose) e successivamente tentare di definire la vertenza mediante una procedura di negoziazione assistita.
Il danneggiato può rifiutarsi di sottoporsi agli accertamenti richiesti dalla Compagnia (ad esempio una visita di riscontro presso un medico legale)?
No, il danneggiato è tenuto a consentire alla Compagnia di effettuare gli accertamenti per dare modo all'Assicuratrice di formulare un'offerta.
In caso di sinistro che deriva da cattiva manutenzione della strada quanto tempo ha il danneggiato per presentare la richiesta di risarcimento?
La richiesta di risarcimento va effettuata entro cinque anni dal fatto ma è sempre consigliabile di provvedervi immediatamente.
A chi va indirizzata la richiesta di risarcimento del danno in caso di sinistro che deriva da cattiva manutenzione della strada?
La richiesta di risarcimento va inviata alla sede legale dell’Ente proprietario (Comune, Provincia ecc… ).
In caso di sinistro che deriva da cattiva manutenzione della strada per poter ottenere il risarcimento il danneggiato deve dimostrare che la buca o la spaccatura nella strada non è facilmente visibile?
No, la prova di questa circostanza non è in linea di massima richiesta. È invece obbligatorio dimostrare la dinamica del sinistro e in particolare il rapporto di causa/effetto tra l’anomalia nella strada e l’evento dannoso, oltre ovviamente al potere di controllo dell’Ente su quel tratto di strada (c.d. rapporto di custodia)
A chi deve richiedere i danni il conducente di un veicolo che in territorio italiano viene coinvolto in un sinistro con un mezzo non assicurato o non identificato?
La richiesta va effettuata alla Compagnia designata dal Fondo di Garanzia per le vittime della strada nella regione in cui è avvenuto il sinistro inviando una lettera per conoscenza anche alla Consap.
Come va presentata la richiesta di risarcimento del danno in caso di sinistro con un mezzo non assicurato o non identificato?
La richiesta di risarcimento deve essere preferibilmente presentata a mezzo lettera raccomandata, inviandone una copia alla Compagnia designata e alla Consap.
Quale procedura deve utilizzare la Compagnia designata per sinistro con un mezzo non assicurato o non identificato?
La procedura di risarcimento è regolata dalle disposizioni che disciplinano il risarcimento diretto e quindi la procedura sarà la medesima.
A chi deve richiedere i danni il conducente di un veicolo che in territorio italiano viene coinvolto in un sinistro con un mezzo immatricolato all’estero?
La richiesta va fatta direttamente all’Ufficio Centrale Italiano (U.C.I.) con sede in Milano, Corso Sempione 39.
In caso di incidente con veicolo straniero, come va presentata la richiesta di risarcimento del danno all’U.C.I.?
La richiesta di risarcimento può essere presentata a mezzo lettera raccomandata oppure tramite posta elettronica certificata all’indirizzo uci@pec.ucimi.it
In caso di incidente con veicolo straniero, un volta ricevuta la richiesta è l’U.C.I. a provvedere direttamente alla procedura di liquidazione?
No, l’U.C.I. si limita ad individuare, sulla base dei dati contenuti nella richiesta di risarcimento, la Compagnia assicuratrice italiana corrispondente di quella straniera, incaricandola della gestione del sinistro.
In caso di incidente con veicolo straniero, quale procedura deve utilizzare la Compagnia italiana incaricata della gestione del sinistro?
La procedura di risarcimento è regolata dalle disposizioni che disciplinano il risarcimento diretto e quindi la procedura sarà la medesima.
Cosa succede se la Compagnia incaricata accerta che il mezzo straniero non è assicurato oppure che la garanzia assicurativa non è operativa?
In questo caso la Compagni incaricata restituisce gli atti all’U.C.I. per consentire al danneggiato di tutelarsi secondo le regole che disciplinano i sinistri che avvengono con mezzi non assicurati e quindi sarà necessario rivolgersi al Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada.
In caso di tamponamento a catena a chi va richiesto il risarcimento?
In ipotesi di tamponamento a catena la richiesta di risarcimento va inviata alla Compagnia assicuratrice del mezzo responsabile del sinistro e, quindi, alla Compagnia che assicura l'ultimo mezzo tamponante della colonna.
In caso di sinistro con più veicoli, come va presentata la richiesta di risarcimento del danno alla Compagnia?
La richiesta di risarcimento deve essere preferibilmente presentata a mezzo lettera raccomandata, inviandone una alla sede legale della Compagnia che assicura il mezzo responsabile.
In caso di sinistro con più veicoli, il danneggiato può agire immediatamente in giudizio per ottenere il risarcimento del danno?
No, il danneggiato deve attendere il termine previsto per la formulazione di una offerta da parte della Compagnia (termine che è di 90 giorni in presenza di lesioni e di 60 giorni in caso di soli danni alle cose) e successivamente tentare di definire la vertenza mediante una procedura di negoziazione assistita.
In caso di sinistro con più veicoli, il danneggiato può rifiutarsi di sottoporsi agli accertamenti richiesti dalla Compagnia (ad esempio una visita di riscontro presso un medico legale)?
No, il danneggiato è tenuto a consentire alla Compagnia di effettuare gli accertamenti per dare modo all'Assicuratrice di formulare un'offerta evitando così un processo civile.
A chi deve richiedere i danni il trasportato che riporta dei danni in un incidente stradale?
La richiesta va fatta alla Compagnia che assicura il mezzo sul quale il danneggiato viaggiava a prescindere dal fatto che il suo conducente abbia o meno ragione.
In caso di danni al trasportato, la richiesta di risarcimento dei danni è obbligatoria oppure è possibile immediatamente procedere davanti al giudice?
La richiesta di risarcimento è obbligatoria, senza di essa la domanda al Giudice (una volta tentata la negoziazione assistita) non potrà essere presa in considerazione.
In caso di danni al trasportato, entro che termine la Compagnia deve rispondere sulla richiesta di risarcimento dei danni?
La Compagnia ha tempo 90 giorni (che diventano 60 se si tratta di soli danni a cose) a partire dal momento in cui riceve la richiesta con la documentazione richiesta dalla legge per formulare un’offerta oppure per comunicare i motivi per quali non intende effettuarla. Questi termini rimangono sospesi se la documentazione è incompleta fino al momento in cui questa viene integrata dal richiedente.
In caso di danni al trasportato, il danneggiato può rifiutarsi di consentire gli accertamenti della Compagnia sul danno (ad esempio una visita davanti ad un medico legale o una perizia sulle cose danneggiate)?
No, il danneggiato deve mettersi a disposizione. Diversamente il termine per effettuare l’offerta resta sospeso finché il richiedente non acconsente agli accertamenti.
In caso di danni al trasportato, entro che termini la Compagnia deve effettuare il pagamento?
Se il danneggiato ha accettato l’offerta il pagamento deve seguire entro 15 giorni dal ricevimento dell’accettazione. Se il danneggiato rifiuta l’offerta la Compagnia deve comunque versargli la somma entro 15 giorni dalla comunicazione di rifiuto. Lo stesso accade se entro 30 giorni il danneggiato non si pronuncia.
In caso di investimento come deve comportarsi nell’immediatezza il pedone?
Se possibile deve fare intervenire delle Autorità che certifichino il fatto, ottenere i dati del conducente del mezzo e della Compagnia assicuratrice, individuare dei testimoni del fatto e farsi prestare le prime cure (sul posto piuttosto che nel più vicino pronto soccorso).
A chi va rivolta la richiesta del pedone di risarcimento del danno?
La richiesta di risarcimento del danno va inviata al conducente e al proprietario del mezzo nonché alla Compagnia Assicuratrice, che di fatto poi gestirà l’intera procedura di liquidazione.
Come va presentata la richiesta di risarcimento del danno del pedone alla Compagnia?
La richiesta di risarcimento deve essere preferibilmente presentata a mezzo lettera raccomandata, inviandone una alla sede legale della Compagnia che assicura il mezzo danneggiante.
Il pedone può agire immediatamente in giudizio per ottenere il risarcimento del danno?
No, il danneggiato deve attendere il termine previsto per la formulazione di una offerta da parte della Compagnia (termine che è di 90 giorni in presenza di lesioni e di 60 giorni in caso di soli danni alle cose) e successivamente tentare di definire la vertenza mediante la procedura di negoziazione assistita.
Il pedone può rifiutarsi di sottoporsi agli accertamenti richiesti dalla Compagnia (ad esempio una visita di riscontro presso un medico legale)?
No, il danneggiato è tenuto a consentire alla Compagnia di effettuare gli accertamenti per dare modo all'Assicuratrice di formulare un'offerta evitando così un processo civile.
Il conducente del mezzo può andare esente da responsabilità per l’investimento del pedone?
Si ma deve dimostrare di avere fatto tutto il possibile per evitare l’impatto. Trattandosi di una prova molto difficile da raggiungere nei fatti sono rari i casi in cui il conducente riesce ad andare esente da responsabilità.
Può avere rilievo il comportamento imprudente del pedone?
Si. Se il conducente riesce a dimostrare che il pedone ha tenuto un comportamento imprudente (ad esempio, non attraversava sulle strisce pedonali) e che questo ha avuto una incidenza sulla dinamica dell’incidente e sulla sua possibilità di evitarlo, il risarcimento potrà essere diminuito in proporzione.